martedì 17 gennaio 2012

SCAMMARO

Oggi fa un gran freddo, quel freddo che si allarga intorno e dentro di te silenzioso come un tentacolo.
A Roma non è frequente, si addice a paesaggi del nord Europa, là dove però i mezzi pubblici funzionano come orologi e non ti lasciano mai a soffrire sul marciapiede di una strada, ancor più se sei in centro città.
Città (quelle) dove non è pensabile che una sala in cui si tengono mostre e conferenze sia priva di riscaldamento.
Invece da noi tutto questo è normale, nel senso che la frequenza con cui tutto ciò si verifica è l'unica nostra realtà, quindi una regola, nei fatti.
Beh, se poi ci mettiamo un famosissimo filosofo che dimentica di dover tenere una conversazione pubblica e non si presenta all'appuntamento, ovviamente senza dar segno di aver recuperato la memoria nemmeno due ore dopo l'orario fissato per l'inizio dell'incontro...il tutto nella famosa (e bellissima) gelida sala ...comprenderete che il ritorno a casa, infreddolita e stanca richiedeva, no, pretendeva, un piatto caldo, piccante, insolito (lui sì!) e consolante.
Così fu che, ripensando ad articoli di blog spulciati in queste ultime giornate, ho deciso di preparare una specie di "scàmmaro", eccolo:




SCAMMARO

spaghetti
mezzo barattolo di pomodorini secchi sott'olio
6/7 filetti di acciuga
una manciata di capperi di Pantelleria
un cucchiaio di colatura di alici (non indispensabile)
tonno sott'olio
olive nere di Gaeta          (ma io stasera non le avevo...)
trito di aglio e peperoncino
trito di aglio e prezzemolo
basilico
pepe nero
olio extravergine

In una larga padella mettere abbondante olio, aglio e peperoncino, a fuoco vivaciotto. Quando l'aglio è biondo, aggiungere i filetti di alici e dopo qualche minuto i pomodorini e i capperi dissalati, e far insaporire. 
Se trovate la colatura a questo punto aggiungetela insieme al tonno, al trito di aglio e prezzemolo e al basilico.
Scolare gli spaghetti al dente e versarli nella padella. Saltarli a fuoco vivo per 3 o 4 minuti mescolando e aggiungendo man mano, in tutto, 3 o 4 mestolini di acqua di cottura della pasta, in modo che l'amido della pasta leghi bene il tutto. 
Quando gli spaghetti saranno ben rivestiti di condimento sistemarvi sopra un coperchio di diametro leggermente inferiore a quello della padella, in modo che comprima bene la pasta, e pressare con decisione. Sempre a fuoco alto far tostare bene il fondo.
Quando quest'ultimo sarà ben abbrustolito girare la "frittata" e far abbrustolire anche l'altro lato.
Servire tagliandola a spicchi con un coltello.
Sfiziosa!


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pipdig