sabato 19 novembre 2011

SEMIFREDDO DI MANDORLE CARAMELLATE


Mi ricorda Fontane Bianche


So che è ancora novembre 
ma ho pensato di cominciare a provare ricette per il pranzo di Natale, 
evitando così di fare come al solito, verso il 20 dicembre, quando ho tutto in ballo 
(regali, pomeriggi in giro, pigrizia...) 
e devo ballare malgrado la stanchezza...

Quindi ecco un golosissimo semifreddo al torroncino che
rassegnatevi 
non ne vuol sapere di diventare gelato vero e proprio 
 resta di una consistenza morbidosa e con un sapore che si avvicina moltissimo 
al più buon gelato da noi 
mai mangiato.



 In Sicilia, vicino Siracusa, a Fontane Bianche, il signor Schiavone gelataio preparava ogni pomeriggio il suo "torrone", partendo dalla tostatura delle mandorle fatta utilizzando un antichissimo attrezzo di ferro a manovella. Purtroppo ne faceva poco in confronto alla domanda, e lo vendeva in 10 minuti netti (fuori dalla gelateria, alle 6 del pomeriggio, con quel sole d'agosto, c'era sempre la fila di persone che speravano così di aggiudicarsene una vaschetta, ma di cui una buona metà restava a bocca asciutta). Schiavone, uomo di pochissime parole e ancor meno sorrisi, sosteneva (giustamente) che lui lavorava per vivere, non viveva per lavorare...poi la moglie lo lasciò, e gli chiese gli alimenti, e lui allora chiuse la sua piccola attività, e noi abbiamo perso una piccola meraviglia di gusto e profumo...ripeto, il più buon gelato in assoluto mai assaggiato...!

 Allora ecco:

500 gr di zucchero + altri 3 cucchiai per caramellare le mandorle 
400 gr di mandorle con la pelle tostate 
150 gr di miele 
5 albumi 
un cucchiaino di estratto di vaniglia 
250 ml di panna liquida 

 Al momento di servirlo occorreranno uguali pesi di cioccolato fondente al 70% e panna liquida per la ganache.

Mettere in casseruola lo zucchero con due cucchiai di acqua e farlo sciogliere, senza mescolare, a fuoco medio. 
Montare a neve gli albumi. 
Quando lo zucchero comincia a colorirsi aggiungere il miele e proseguire la cottura a bagnomaria (versarne una goccia su un piatto, se rimane sferica e compatta è pronto).   Tritare 300 gr di mandorle a coltello grossolanamente e caramellarle insieme a quelle intere (100 gr) in padella con un poco di zucchero. 
 Aggiungere gli albumi montati al caramello, mescolando velocemente ma sempre dal basso verso l'alto. Completare con le mandorle (è buono già così...)
Subito dopo montare la panna e incorporarla al composto. 
Mettere in una vaschetta in freezer. 
 Servirlo formando delle quenelle, con una ganache di coccolato nerissimo (almeno al 70%) ottenuta miscelando il cioccolato fuso con la stessa quantità di panna liquida. migliori siti
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Questa sono io


Il mio blog:

Alcuni piccoli consigli per un utilizzo comodo e rapido. So bene quanto il fattore "tempo" sia importante nelle nostre vite, perché nelle nostre attività (tutte: casa, figli, mariti, lavoro, relax, bellezza)  la perfezione è il minimo che ci concediamo.
Quindi:

-cliccando su RICETTE (in alto sulla barra) le ricette si divideranno per etichetta.
Ho utilizzato le grandi categorie (antipasti, primi, secondi, dolci) ulteriormente ripartite al loro interno in maniera più dettagliata (primi di carne, di verdura, di pesce ecc) così come tutte le altre macrocategorie (DOLCI: dolci al cioccolato, alla crema, per la colazione ecc).

-Se invece sapete già quale specifica preparazione vi interessa, potete digitare una parola-chiave direttamente nel riquadro CERCA, a destra del testo di ogni post.

-c'è la possibiltà, sempre nella colonna di destra, di tradurre la pagina in molte lingue, qualora servisse, e altri link utili.

-il riquadro dei TAG funziona un po' come la "ricerca", ad esempio cliccando su ETNICI avrete le ricette di altre culture, magari (ma non sempre) appena un po' riadattate al nostro gusto o alla facilità di reperire gli ingredienti.

-Esiste una Macrocategoria NOTTAMBULIE (accento sulla "i") in cui finiranno le preparazioni-lampo dovute a notti in bianco e/o a voglie improvvise di quelcertononsochè che a volte mi assalgono a tradimento.

-Nella macrocategoria NO-FOOD tutto ciò che non è commestibile, o articoli interessanti e curiosi (ancora in corso d'opera).

Le foto sono mie (e si vede... che non sono un'esperta), tranne alcune tratte dal sito riportanto più in basso. Avviene di solito quando i miei familiari spazzolano una preparazione senza darmi il tempo di fotografare, o anche, mi tocca dirlo, quando io ho proprio dimenticato di farlo. A volte mi sfugge.
Cucino per loro, e perché mi appassiona, non cucino con l'obiettivo di postare una ricetta per farmi conoscere, anche se ovviamente mi fa piacere che avvenga.
Anzi, a proposito, mi piace leggere di voi, se lo avete, un pizzico di tempo in più, lasciate un commento, sarebbe bello leggervi.
E grazie.
<3

Alcune foto sono tratte da
https://pixabay.com   (se ci sono problemi, avvisatemi). migliori siti
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MAGLIE AI DUE SALMONI E ZUCCHINE GRIGLIATE



500 g di maglie siciliane (o pennette lisce)
250 g di filetto di salmone fresco
150 g di salmone affumicato (ritagli)
1 scalogno
1 noce di burro
1/2 bicchiere scarso di vino bianco (o rosso leggero)
2 zucchine a fette sottili grigliate condite con olio, aglio e prezzemolo
basilico tritato
un cucchiaio di aglio e prezzemolo tritati insieme
pepe rosa intero
pepe bianco

Rosolare fino a doratura nel burro caldo lo scalogno tagliato molto sottile,  aggiungere il salmone fresco a fettine non molto spesse e, dopo un paio di minuti in cui le avrete girato bene nel soffritto, aggiungete il salmone affumicato tritato.
Sfumate con il vino, sempre a fuoco vivace. Far cuocere, e intanto aggiungere le bacche rosa, per 2 o 3 minuti.
Tagliare a pezzetti le fette di zucchina grigliate e versarle nel tegame dopo aver spento il fuoco (per mantenerle croccanti), completare con il trito aromatico e il pepe bianco.
Cuocere la pasta, riaccendere il fuoco sotto al tegame del salmone in cui verserete le maglie per saltarle a fuoco vivo.

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ZUCCHERINI DI MAREMMA



Maremma misteriosa

Ho provato questa ricetta tipica maremmana (quale Maremma, però? a Montalto non le fanno, ma lì fanno veramente poco per proporre le tipicità dei dintorni, è un lungo discorso...)

PS: mi sono documentata. Vengono dalla provincia di Grosseto. Nel diciannovesimo secolo, quando la classe dirigente e la piccola borghesia grossetana cercavano scampo alla malaria in quel di Scansano, le mogli prendevano il the accompagnandolo con questi dolcetti, mentre i mariti discutevano dei destini del nascente Regno d'Italia...
Sono ciambelline poco dolci che vanno benissimo sia per la colazione che accompagnate da un buon vino passito dopo cena, o anche a merenda con il gelato al torrone, come hanno fatto le mie figlie.
All'inizio le ho trovate un po' povere di sapore (infatti non le avevo pubblicate!), mentre invece la consistenza mi era piaciuta moltissimo. In queste due giornate però mi sono resa conto che proprio la delicatezza del gusto le rendeva molto appetibili, e alla fine, silenziosamente, sono finite. Eccole:


ZUCCHERINI DI MAREMMA

400 g di farina tipo"0"
 e 200 g di farina Manitoba

125 g di zucchero

2 uova

50 g burro

50 g di olio
·
100ml di latte
·
100ml di acqua tiepida

13 g di lievito
 (mezzo dado di lievito di birra)
scorza di un limone e un po' del suo succo
sale

estratto di vaniglia 5 gocce (o vanillina home-made) 
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida con un cucchiaino di zucchero; coprire e lasciare fermentare il tutto fino a che non si produce un'abbondante schiuma. 
Versare quindi il lievito in una ciotola dove sono state messe le due farine ed incorporare poca farina al liquido per formare un panetto morbido. Lasciare lievitare per una mezz'ora ed intanto preparare gli altri ingredienti. 
Sbattere le uova con il sale, unire lo zucchero, il latte, il succo di limone e gli aromi.
Quando il panetto apparirà ben lievitato iniziare l'impasto unendo a poco a poco il composto preparato ed amalgamando il tutto con la farina. Appena la farina sarà quasi del tutto assorbita unire il burro morbido ed infine l'olio. Impastare a lungo in modo da ottenere un impasto molto soffice. 
Far lievitare fino al raddoppio. Preparare quindi delle piccole palline di pasta ben modellate e lasciarle riposare una decina di minuti. Forarle al centro con un dito ed allargare la cavità fino a formare delle ciambelline. 
Farle lievitare 30-40 min. quindi spolverizzarle di zucchero a velo e cuocerle a 200°C per 15-20 min. 
Io ho usato il Bimby così:
nel boccale ho versato l'acqua, un cucchiaino di zucchero (ne ho aggiunto anche uno di malto, ma si può omettere), il lievito e circa 5 cucchiai di farina prelevati dal totale delle due farine mescolate insieme), in modo da formare una pappetta cremosa: 37°, vel.3, per 15 secondi. 
Lasciare a riposo finchè non lo vedrete fermentare.
Aggiungere gli altri ingredienti, vel. Spiga per 3'. 
Lasciare nel boccale chiuso finchè non cresce fino al bordo (circa 2 ore o anche più, in questi giorni fa freddo...).
Una volta ben lievitato, porre il panetto sulla spianatoia, lavorarlo brevemente, e dividerlo in palline di circa 25 g l'una, da sistemare su una teglia coperta di carta forno. Lasciare lievitare ancora, coperte, per una mezz'oretta, o più. 
Quando le palline si saranno gonfiate spingere il centro di ognuna con l'indice della mano fino in fondo, finchè la vostra unghia non avrà "grattato"  la carta-forno, in modo da formare il buco, ma senza spostarle.  Lasciar lievitare ancora circa 1 ora, coperte.
Spolverare abbondantemente di zucchero al velo, e infornare a 200° per una ventina di minuti.
Dimenticavo, io tengo in frigo un barattolo con la scorza di parecchi limoni bio, frullata con lo zucchero, in modo da averla sempre pronta e non doverla grattugiare ogni volta, quindi ne ho prelevati 2 cucchiaini e l'ho impastata insieme al resto.
Chi non ce l'ha, deve prima frullare la scorza del limone e poi tenerla da parte per aggiungerla insieme alle farine.

La ricetta l'ho trovata qui:
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pipdig