Molti le frasi che si tramandano... Per giungere al noce, questa la frase, unita ad un unguento: "Unguento, unguento, mandami alla noce di Benevento, supra aqua et supra vento et supra omne maltempo".
Mentre una volta sotto il noce le streghe si ritrovavano al grido: "Sòtte ‘a l’acqua ‘e sòtte ‘u viénte sòtte ‘a noce ‘e Beneviénte".
Il Grande Noce di Benevento
Il Grande Albero rappresenta la congiunzione tra naturale e soprannaturale, tra terra e cielo... fu abbattuto intorno all'anno 665; il vescovo Barbato condusse nel posto maledetto una gran processione di persone e, dopo averlo abbattuto, fece estirpare le radici così da cavar via il male dalla terra; nelle radici trovò un demone che lo stesso santo ammazzò con l'acqua santa, cosa che non servì a purificare il luogo dal male...
Se ne trova menzione in molti testi antichi, dal 500 al 1600, segno che in questo luogo continuarono a svolgersi riti e adunanze: si parla di un albero magico già nell'88 d.C.quando Benevento era 'Maleventum'; una leggenda parla di una notte di luna piena dell'anno 590, nella valle del fiume Sabato, poco distante dal lento scorrere delle sue acque e dalla città di Benevento, quando centinaia di fiaccole accese si muovono intorno ad un albero, un noce secolare posto al centro di una ampia radura... un altro documento risale a quasi otto secoli dopo l’abbattimento della pianta: nel 1427 S. Bernardino da Siena, durante un sermone quaresimale, tuona contro i raduni malefici presso la città sannita... Pietro Piperno ne scrive addirittura un trattato nel 1635, il "De nuce maga Beneventana".
Un poemetto dell'Ottocento così dice:
Vicino alla città di Benevento
Vi sono due fiumi molto rinomati
Uno Sabato, l’altro Calor del vento;[...]
Si dicono locali indemoniati,
Un gran noce di grandezza immensa
Germogliava d’estate e pur d’inverno;
Sotto di questa si tenea gran mensa
Da Streghe, Stregoni e diavoli d’inferno.
Ma ancora oggi si narra di misteri e strani ed inspiegabili episodi nella zona...
Chi volesse recarsi sul misterioso luogo (attenti alle streghe, specie di venerdì e di notte... le sentirete come gelido soffio sul viso o come ombre fuggenti e per difendervi dovrete usare scope e sale!), segua le indicazioni di Pietro Piperno: il noce, rinato sul medesimo luogo di quello sradicato da San Barbato, si trova a circa due miglia dalla città, non distante dalla riva meridionale del fiume Sabato, nella proprietà del nobile Francesco di Gennaro.
Su questo luogo il patrizio beneventano Ottavio Bilotta fece porre un'iscrizione che ricordasse l'opera di San Barbato.
Nasce così la tradizione del Nocino... alla raccolta dei frutti, ancora acerbi in questo giorno, segue la sua macerazione in alcool, un modo per estrarne la 'rugiada' magica, panacea di tutti i mali e dotato di virtu' magiche...
LA RICETTA
Grazie a Piero e al suo magnifico e generosissimo noce finalmente ho iniziato la preparazione della magica pozione...come sognavo da anni.
Avevo assaggiato per la prima volta il Nocino molti anni fa, nei pressi di Arezzo, in una sera d'autunno perfetta fra i primi freddi e il profumo di un camino, ma non avevo mai più ritrovato, dopo, nei vari Nocini industriali che mi ostinavo a provare, quella magia di aromi. Avevo quindi deciso di farlo da me, ma come risolvere il problema principale, il reperimento della materia prima? Dove avrei potuto trovare delle noci fresche, ancora con il mallo, ma soprattutto, dove avrei potuto trovare un noce da cui staccare i frutti in una specifica e particolare sera di solstizio?
Devo confessare quindi che ero davvero emozionata quando il mio amico Piero mi rivelò di possedere l'albero fatato, anzi, stregato, e mi invitò a cogliere i frutti, mettendosi interamente a disposizione mia e dei miei esperimenti.
E' stata una gioia sia la raccolta delle noci, in un giornata così magica, che la preparazione... la selezione delle noci più belle, il coltello che faticosamente incide il mallo verde e sodo, e poi l'aggiunta delle spezie profumate, la chiusura dei barattoli e la ricerca di fazzoletti di cotone per chiuderli lasciando però filtrare comunque l'aria nel composto, e ancora la scelta del luogo nel giardino in cui avrebbero goduto maggiormente dei raggi del sole, e i barattoli caldi di sole da stringere tra le mani e agitare... bellissimo e coinvolgente fare tutto ciò!
Adesso attendo trepidante il Natale per il primo assaggio della mia pozione magica, sicurissima che sarà squisita.
PROCEDIMENTO
Ho scelto 35 belle noci (devono essere assolutamente dispari, e naturalmente raccolte a mano da una donna), le ho spolverate con un panno umido per togliere la polvere e le ho tagliate in 4 parti.
Le ho sistemate in un grande barattolo di vetro spolverandole con 500 gr di zucchero (la prossima volta ne userò di meno).
Ho sistemato il barattolo al sole agitandolo delicatamente ogni giorno.
Dopo 2 giorni ho aggiunto nello stesso barattolo 1 lt. di alcool a 95° e le spezie (cannella, chiodi di garofano e scorza di limone-alcuni utilizzano anche anice e/o chicchi di caffè), lasciando macerare tutto al sole per circa 60 giorni (la prossima volta fino a San Michele, il 30 settembre).
Trascorso questo tempo, ho filtrato il tutto.
Intanto ho preparato un caramello scuro con 200 gr di zucchero.
Ho preparato in un altro pentolino uno sciroppo con 200 gr di zucchero sciolto in 300 gr di acqua bollente.
Ho mescolato i due composti aggiungendo al caramello lo sciroppo bollente pian piano, a cucchiaiate. Ho lasciato raffreddare il tutto e poi ho aggiunto l'infuso di alcol a questo sciroppo scuro (non il contrario!).
Oggi ho finalmente imbottigliato e riposto in cantina a riposare.
A breve le foto.
http://www.greenme.it/spazi-verdi/clorofilla/584-nocino-il-liquore-medicina
http://www.sottocoperta.net/cucina/menu/nocino.htm
http://www.pensierieriflessi.com/nocino.html
http://www.nocinofolk.com/sections/article.php?id_a=3