lunedì 26 settembre 2016

MOELLEUX BIJOU



Un gioiello di dolce al cioccolato

Si fa in 5 minuti (a parte la cottura, ma cosa sono 25 minuti di fronte a tanta delizia?)
E' una goduria :)

Ecco:

Ingredienti

5 uova intere
250 gr di cioccolato fondente al 70% (io Nero Perugina)
175 gr di burro
100 gr di zucchero  (noi lo preferiamo poco dolce. Diversamente, aumentate a 125 gr)
70 gr di farina
1 pizzico di sale
alcune gocce di estratto casalingo di vaniglia (facoltativo)

Fondere il cioccolato a bagnomaria con il burro. Aggiungere lo zucchero, il sale e la vaniglia e mescolare. Incorporare un uovo alla volta mescolando bene, quindi la farina.

Versare in una teglia da 20 cm imburrata e cosparsa di cacao. Infornare in forno già caldo a 180° per 25'.

Servire tiepido con panna o accompagnato da crema inglese.

Se preferite la versione monoporzione, gli stampini (uso quelli di silicone) sono pronti in 10'.

NEL BIMBY

Inserire cioccolato a pezzi e burro e frullare a vel. 6 a 50° per 3 minuti
Aggiungere tutti gli altri ingredienti facendo ben amalgamare ogni uovo prima di aggiungere il successivo.
Versare nello stampo e infornare (come sopra)

GNAM!

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sabato 17 settembre 2016

PASTA - LASAGNE ALLA FRUTTA SECCA

Un esperimento riuscitissimo!





LASAGNE ALLA FRUTTA SECCA

Sarò brevissima, tanto tutti sappiamo fare le lasagne!

Ingredienti

- Besciamella aromatizzata con pepe e noce moscata preparata con 1 lt di latte

- Frutta secca:
100 gr di mandorle
60 gr di pinoli
60 gr di nocciole
semi di papavero  q.b.

N.B. le proporzioni della frutta secca sono facoltative, io non avevo pistacchi altrimenti li avrei privilegiati, nel mix. Quindi ognuno si regoli come vuole, aggiungendo anche noci, ad esempio, che sicuramente aggiungeranno sapore.

- 100 gr di speck tagliato molto sottile

- 1 scamorza affumicata a fette molto sottili

- 1 scamorza bianca a fette molto sottili

- Parmigiano grattugiato q.b. (abbondante, quindi ;) )

e ovviamente Lasagne (io utilizzo di solito le Sfogliavelo Rana, ma ottime anche quelle Ruvide)

Ho tritato la frutta secca grossolanamente, poi l'ho mescolata a un paio di cucchiai colmi di buon pangrattato e l'ho fatta tostare in un padellino asciutto a fuoco lento. Alla fine l'ho insaporita con dell'aglio secco, sale (poco) e del parmigiano.

Ho steso nella teglia un mestolino di besciamella e disposto una lasagna, su cui ho sistemato alcune fette dei due tipi di scamorza, a coprire. Ho poi tagliato le fettine di speck in quadratini di 2/3 cm di lato e le ho disposte sul formaggio a intervalli regolari (lasciando ca 1 cm di spazio fra un quadratino e l'altro).
Altra besciamella e una spolverata di mix di frutta secca e quindi di parmigiano. 
Coprire con un altro foglio di pasta e continuare fino all'ultimo strato.
Alla fine, sull'ultimo strato di besciamella (di un certo spessore), spolverare il trito di frutta secca e completare con i semi di papavero. Quindi parmigiano e fiocchetti di burro, al solito.
Versare del latte sul fondo della pirofila (io metto le lasagne Rana crude, si cuociono perfettamente con un po' di liquido sul fondo) e infornare a 160° finché ben brunite.

Con i pistacchi (e magari anche del pesto di pistacchio di Bronte) e il loro bel colore verde, sarebbero ancora più chic!
Ottime davvero, delicate e saporite al punto giusto.

PS niente foto, avevamo troppa fame e ho dimenticato di farle! Magari quando le rifarò, cercherò di sottrarle per tempo alle manine d'oro di figlie e generi...



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mercoledì 14 settembre 2016

PLUMCAKE ALLA MARMELLATA D'ARANCE

Buono, senza latte né burro



3 uova
240 gr di farina
250 gr di marmellata di arance amare
90 gr di zucchero
80 ml di olio (io girasole)
sale qb
lievito 1 bustina
liquore qb


Montare le uova con lo zucchero, poi aggiungere tutto il resto. Il composto dev'essere fluido, quindi eventualmente aggiungere un po' di liquore (Gran Marnier, Cointreau o limoncello). Anche dell'acqua va benissimo, comunque.
Infornare a 180° per circa 45', controllando la cottura con uno stecchino.
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PLUMCAKE ALLA MARMELLATA D'ARANCE

Buono, senza latte né burro


3 uova
240 gr di farina
250 gr di marmellata di arance amare
90 gr di zucchero
80 ml di olio (io girasole)
sale qb
lievito 1 bustina
liquore qb


Montare le uova con lo zucchero, poi aggiungere tutto il resto. Il composto dev'essere fluido, quindi eventualmente aggiungere un po' di liquore (Gran Marnier, Cointreau o limoncello). Anche dell'acqua va benissimo, comunque.
Infornare a 180° per circa 45', controllando la cottura con uno stecchino.
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IL NOCINO STREGATO




Il "Nocino" racchiude centinaia di migliaia di anni di storia e di magico e stregato mistero...
La Notte di San Giovanni
(quando si raccolgono le noci)


La Notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 Giugno, cade nel solstizio d'estate, periodo legato ad una serie di riti magici, credenze ed usi popolari, celebrazioni iniziatiche e rituali propiziatori.


E' una notte in cui il mondo naturale e soprannaturale si compenetrano e accadono "cose strane" come narra Shakespeare nel Sogno di una notte di mezza estate"...


E' un giorno legato alla figura femminile, al matrimonio e alla fertilità: dalla credenza dello sposalizio del sole con la luna, alle tradizioni che vogliono che le fanciulle raccolgano erbe con cui preparare filtri d'amore fino alle figure delle streghe... tradizione medievale vuole che tutte le streghe volassero nel cielo per radunarsi sotto il Grande Noce di Benevento. 


Molti le frasi che si tramandano... Per giungere al noce, questa la frase, unita ad un unguento: "Unguento, unguento, mandami alla noce di Benevento, supra aqua et supra vento et supra omne maltempo".
Mentre una volta sotto il noce le streghe si ritrovavano al grido: "Sòtte ‘a l’acqua ‘e sòtte ‘u viénte sòtte ‘a noce ‘e Beneviénte".



Il Grande Noce di Benevento


Il Grande Albero rappresenta la congiunzione tra naturale e soprannaturale, tra terra e cielo... fu abbattuto intorno all'anno 665; il vescovo Barbato condusse nel posto maledetto una gran processione di persone e, dopo averlo abbattuto, fece estirpare le radici così da cavar via il male dalla terra; nelle radici trovò un demone che lo stesso santo ammazzò con l'acqua santa, cosa che non servì a purificare il luogo dal male... 

Albero di Noce

Se ne trova menzione in molti testi antichi, dal 500 al 1600, segno che in questo luogo continuarono a svolgersi riti e adunanze: si parla di un albero magico già nell'88 d.C.quando Benevento era 'Maleventum'; una leggenda parla di una notte di luna piena dell'anno 590, nella valle del fiume Sabato, poco distante dal lento scorrere delle sue acque e dalla città di Benevento, quando centinaia di fiaccole accese si muovono intorno ad un albero, un noce secolare posto al centro di una ampia radura... un altro documento risale a quasi otto secoli dopo l’abbattimento della pianta: nel 1427 S. Bernardino da Siena, durante un sermone quaresimale, tuona contro i raduni malefici presso la città sannita... Pietro Piperno ne scrive addirittura un trattato nel 1635, il "De nuce maga Beneventana". 

Il nocino

Un poemetto dell'Ottocento così dice: 

Vicino alla città di Benevento

Vi sono due fiumi molto rinomati
Uno Sabato, l’altro Calor del vento;[...]
Si dicono locali indemoniati,
Un gran noce di grandezza immensa
Germogliava d’estate e pur d’inverno;
Sotto di questa si tenea gran mensa
Da Streghe, Stregoni e diavoli d’inferno. 


Ma ancora oggi si narra di misteri e strani ed inspiegabili episodi nella zona...


Chi volesse recarsi sul misterioso luogo (attenti alle streghe, specie di venerdì e di notte... le sentirete come gelido soffio sul viso o come ombre fuggenti e per difendervi dovrete usare scope e sale!), segua le indicazioni di Pietro Piperno: il noce, rinato sul medesimo luogo di quello sradicato da San Barbato, si trova a circa due miglia dalla città, non distante dalla riva meridionale del fiume Sabato, nella proprietà del nobile Francesco di Gennaro. 

Su questo luogo il patrizio beneventano Ottavio Bilotta fece porre un'iscrizione che ricordasse l'opera di San Barbato.





Nasce così la tradizione del Nocino... alla raccolta dei frutti, ancora acerbi in questo giorno, segue la sua macerazione in alcool, un modo per estrarne la 'rugiada' magica, panacea di tutti i mali e dotato di virtu' magiche...

LA RICETTA

Grazie a Piero e al suo magnifico e generosissimo noce finalmente ho iniziato la preparazione della magica pozione...come sognavo da anni. 

Avevo assaggiato per la prima volta il Nocino molti anni fa, nei pressi di Arezzo, in una sera d'autunno perfetta fra i primi freddi e il profumo di un camino, ma non avevo mai più ritrovato, dopo, nei vari Nocini industriali che mi ostinavo a provare,  quella magia di aromi.  Avevo quindi deciso di farlo da me, ma come risolvere il problema principale, il reperimento della materia prima? Dove avrei potuto trovare delle noci fresche, ancora con il mallo, ma soprattutto, dove avrei potuto trovare un noce da cui staccare i frutti in una specifica e particolare sera di solstizio?

Devo confessare quindi che ero davvero emozionata quando il mio amico Piero mi rivelò di possedere l'albero fatato, anzi, stregato, e mi invitò a cogliere i frutti, mettendosi interamente a disposizione mia e dei miei esperimenti. 

E' stata una gioia sia la raccolta delle noci, in un giornata così magica, che la preparazione... la selezione delle noci più belle, il coltello che faticosamente incide il mallo verde e sodo, e poi l'aggiunta delle spezie profumate, la chiusura dei barattoli e la ricerca di fazzoletti di cotone per chiuderli lasciando però filtrare comunque l'aria nel composto, e ancora la scelta del luogo nel giardino in cui avrebbero goduto maggiormente dei raggi del sole, e i barattoli caldi di sole da stringere tra le mani e agitare... bellissimo e coinvolgente fare tutto ciò! 

Adesso attendo trepidante il Natale per il primo assaggio della mia pozione magica, sicurissima che sarà squisita. 

PROCEDIMENTO

Ho scelto 35 belle noci (devono essere assolutamente dispari, e naturalmente raccolte a mano da una donna), le ho spolverate con un panno umido per togliere la polvere e le ho tagliate in 4 parti. 
Le ho sistemate in un grande barattolo di vetro spolverandole con 500 gr di zucchero (la prossima volta ne userò di meno).
Ho sistemato il barattolo al sole agitandolo delicatamente ogni giorno.
Dopo 2 giorni ho aggiunto nello stesso barattolo 1 lt. di alcool a 95° e le spezie (cannella, chiodi di garofano e scorza di limone-alcuni utilizzano anche anice e/o chicchi di caffè), lasciando macerare tutto al sole per circa 60 giorni (la prossima volta fino a San Michele, il 30 settembre). 
Trascorso questo tempo, ho filtrato il tutto.
Intanto ho preparato un caramello scuro con 200 gr di zucchero.
Ho preparato in un altro pentolino uno sciroppo con 200 gr di zucchero sciolto in 300 gr di acqua bollente.
Ho mescolato i due composti aggiungendo al caramello lo sciroppo bollente pian piano, a cucchiaiate. Ho lasciato raffreddare il tutto e poi ho aggiunto l'infuso di alcol a questo sciroppo scuro (non il contrario!). 
Oggi ho finalmente imbottigliato e riposto in cantina a riposare.

A breve le foto.





http://www.greenme.it/spazi-verdi/clorofilla/584-nocino-il-liquore-medicina
http://www.sottocoperta.net/cucina/menu/nocino.htm
http://www.pensierieriflessi.com/nocino.html
http://www.nocinofolk.com/sections/article.php?id_a=3



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lunedì 5 settembre 2016

BRIOCHES

Infinite nostalgie

Sono al mare e non sono riuscita a procurare lo strutto, così le mie Brioches non seguono la ricetta classica reperibile sul Web, ma il risultato è ugualmente squisito...

Ingredienti per 9 Brioches

500 gr di farina (350 di grano tenero + 150 di semola
125 g di burro
100 gr di zucchero + alcuni cucchiai per spolverare le brioches prima di infornarle
1 uovo + 2 tuorli (+ un altro per spennellarle alla fine)
130 ml di latte tiepido
50 ml di acqua
1 bustina di zafferano
1 cubetto di lievito di birra
1 pizzico di sale
estratto di vaniglia

Sciogliere il lievito nell'acqua e poi aggiungere tutti gli altri ingredienti. Uso sempre il Bimby per gli impasti. Impostare Vel. Spiga e poi lasciar lievitare per almeno 1 ora.
Formare le Brioches.
Lasciar nuovamente lievitare. Poco prima di infornare spennellare con il tuorlo d'uovo tenuto da parte e cospargere di zucchero.
Infornare in forno caldo a 180° per circa 1/2 ora, o fino a cottura.




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sabato 3 settembre 2016

LATTE/GRANITA DI MANDORLE

Semplicità assoluta...




250 gr di mandorle pelate (se avete quelle con la pelle va bene lo stesso, a Siracusa la fanno così)
130 gr di zucchero
1 lt di acqua

frullare benissimo le mandorle con lo zucchero, poi aggiungere l'acqua a filo e voila...il LATTE DI MANDORLA è pronto!

Per la GRANITA, versate il latte in un recipiente con coperchio e mettete in freezer. Ogni tanto mescolatelo con un cucchiaio per rompere i cristalli di ghiaccio man mano che si formano.
Prima di servire, si può anche ripassare nel mixer per renderla più omogenea.

Dopodichè...inzuppateci una brioche col tuppo    ;)

PS Ora lo so che si scatenerà una bagarre, perché questo procedimento non è "ortodosso", non ha niente a che vedere con il latte di mandorla ricavato dal panetto dolce, non utilizza la Pizzuta di Avola, ma vivo a Roma, ora sono in vacanza in un paesino della Tuscia (dove la "granita" non sanno proprio cosa sia...) e le uniche mandorle le trovo alla Coop...ma il desiderio era insopprimibile, avevo proprio voglia di una bella granita a colazione, domani! E tutto sommato il risultato non è male. 
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pipdig