giovedì 23 febbraio 2012

PIZZA uno!








Altra ricetta per l'impasto, un impasto più rapido di quello con il poolish (qui).
Ho fatto così:

250 gr di manitoba
250 gr di semola di grano duro
250 gr di farina di grano tenero Barilla
1 cucchiaino e mezzo ca di sale
1 cucchiaino di zucchero
1 dado di lievito di birra (25 gr)
acqua q.b. (sono andata a occhio...basta aggiungerla finchè l'impasto è ancora appiccicoso, ma lavorandolo lo diventa sempre meno finchè si può lavorare senza aggiungere più farina).

Mescolare quindi il tutto, lasciar lievitare almeno due ore.
Rilavorare, dividere in panetti da 250 gr l'uno, lasciare ancora un paio d'ore, coperti da un panno umido. Avanzerà un panetto da circa 100 gr, che ho infornato condito solo con un'idea appena di olio, e smalmato di Nutella...come dessert!

Stendere ogni panetto con le mani (NON il matterello) senza schiacciare il bordo.
Condire con passata di pomodoro (ho usato polpa al basilico della Coop), olive verdi schiacciate (quelle siciliane), fettine di aglio, un pizzico di peperoncino, olio.

Infornare nel MITICO fornetto FERRARI, 4 minuti e la prima è pronta...poi, a seguire, tutte le altre.
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giovedì 2 febbraio 2012

LA CIAMBELLA VERSILIA

IL VERSILIA 
un acquisto azzeccato




E così oggi, malgrado gli appelli allarmistici sul rischio neve, sono andata a Piazza dell'Unità a comprare il "Versilia"...acquisto davvero azzeccato, per 17 eurini ho portato a casa il piccolo, da 24 cm (ma ripromettendomi di acquistare subito anche l'altro, quello da 28...per il timballo di anelletti!!!).
Una volta a casa ho preparato il ciambellone più semplice che c'é, questo:

CIAMBELLA VERSILIA
(ricetta acclusa al fornetto)

500 gr di farina
100 g di burro sciolto
4 uova
200 g di zucchero
1 bicchiere di latte
scorza di limone bio
una bustina di lievito vanigliato
un pizzico di sale

P.S. avevo nella credenza un pacco di farina Coop per dolci, completa di agente lievitante, e ho usato questa. Il risultato lo vedete in foto:


Sbattere le uova con lo zucchero, aggiungere il latte e la farina, il sale, la scorza grattugiata del limone e il lievito.
Versare nel fornetto imburrato e infarinato, coprire con il coperchio (imburrato e infarinato anch'esso), sistemare sul fornello piccolo della cucina, 10' a fuoco medio e poi al minimo per altri 35/40'. Controllare che sia pronto infilando uno stecchino (dopo la prima mezz'ora di cottura si può tranquillamente aprire, non c'è più rischio che la ciambella si sgonfi).
Sformare e cospargere di zucchero al velo.

E' di una sofficità incredibile, molto diversa da quelle cotte in forno, come consistenza è più simile a un Pan di Spagna che a un ciambellone, secondo me molto, ma molto, più buona.


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lunedì 30 gennaio 2012

LA PIZZA (nel testo) e la RICETTA PERFETTA

Già da tempo ho una passione sfrenata per gli impasti lievitati, amo le sensazioni che mi trasmettono mentre li manipolo, la sofficità umida e fresca che accarezza la pelle mentre li faccio rotolare sul tavolo infarinato, il profumo del lievito leggermente acido, un nonsoché di antico e di vivo, e la pasta liscia che man mano prende vita e cresce fra le mani...
e da tempo cerco la Ricetta Perfetta, che mantenga tutte le promesse una volta tratta dal forno, con la parte esterna croccante e calda e l'interno fresco e idratato, e il profumo di cose buone...
beh, credo di averla trovata. E' di Adriano Continisio, l'originale é qui, io posso dire di averla sperimentata e di aver ottenendo un risultato eccezionale sin dalla prima volta, e usando un...metodo di cottura assolutamente non convenzionale!
Adesso sto aspettando il mio-meraviglioso-fornetto-ferrari-napoli, scovato su Ebay, sarà già in viaggio alla volta di Roma, e della mia cucina, quindi sono sicura che la prossima pizza sarà ancora ancora migliore!
Intanto riporto la ricetta di Adriano, dopo racconterò come la voglia di pizza possa aguzzare l'ingegno e spingere ad audaci e non-ortodossi esperimenti...
Queste sono le parole di Adriano di persona-personalmente:


Ingredienti:

270gr di farina tipo 0
80gr di semola rimacinata di grano duro
500gr di farina Manitoba per uso casalingo
3 gr di lievito di birra
1 cucchiaino di malto (facoltativo)
25gr di sale
30 gr. di olio
500 gr. di acqua

Preparariamo la sera prima il poolish con 500 g di manitoba, 500 di acqua, 3 gr. di lievito fresco (per una temp. ambiente di 20°; in estate 1,5gr.)
 La parte rimanente va aggiunta in seconda fase) 
1 cucchiaino di malto (in inverno).


Al mattino impastiamo unendo la farina rimanente, setacciata, 2 cucchiai alla volta a pioggia, il sale e l'olio alla fine.

Facciamo riposare 30',  poi dividiamo l'impasto in panetti da 200 - 250 gr., poniamo in contenitori ermetici in frigo (zona più fredda).

Due ore prima di stendere, tiriamo fuori l'impasto.

Sistemiamo una pietra refrattaria quanto più vicina al grill superiore (max 12cm) e accendiamo il forno al massimo. Una volta che questo è arrivato a temperatura, accendiamo il grill al massimo, condiamo la pizza ed inforniamo, facendo attenzione che il grill sia acceso.

La cottura ideale è intorno ai  3'

ALLORA, NON HO (ANCORA) LA PIETRA REFRATTARIA, NE' UN FORNO DEGNO DI QUESTO NOME, MEN CHE MENO UN FORNO A LEGNA (oh quanto mi piacerebbe!...)

e allora?

però ho un TESTO, quello originale ROMAGNOLO che si arroventa meravigliosamente bene, (lo uso come un barbecue, per la carne e le verdure grigliate, per il pesce arrosto e a volte il roastbeef) ed inoltre é dotato di un coperchio di vetro temperato a forma di cupola...quindi ho immaginato che potesse benissimo fungere da forno. Così l'ho scaldato a lungo, chiuso, a fuoco medio, e quando ho ritenuto che la temperatura fosse sufficiente vi ho fatto scivolare la prima pizza (bianca, cioé olio, sale e rosmarino come condimento) 

la prima pizza mentre cuoce


richiudendolo con il coperchio rapidissimamente, perché non perdesse temperatura. In 6 minuti scarsi la pizza era pronta, buonissima, solo leggermente troppo cotta sul fondo. 

la pizza é pronta

Per cuocere la seconda ho così interposto uno spargifiamma 
spargifiamma
 
(comprato in qualche sagra paesana anni fa...) fra il fornello a gas e il testo, e il risultato stavolta é stato perfetto: 

interno pizza

in quella Margherita il colore del cornicione é rimasto un po' pallido, ma intanto, in attesa del mitico Napoli, abbiamo mangiato 6 pizzette (panielli da 120 gr) favolose! 

la margherita mentre cuoce nel testo con il coperchio di Pyrex (l'ombra scura centrale é quella del pomello del coperchio)

E se l'impasto ha superato questa prova, vuol dire che davvero é PERFETTO!
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IL CASTAGNACCIO







 Ormai sta diventando una tradizione...ho la farina di castagne quella buona buonissima di Zeri, in provincia di Massa! Stasera mi andava il castagnaccio, quello semplice, senza zucchero, con il sapore della castagna abbrustolita che ti costringe a prenderne ancora un pezzo finchè la teglia non é completamente vuota... é facilissimo, l'unica cosa a cui fare molta attenzione é, appunto, la qualità della farina:

circa 500 gr di farina di castagne
circa 800 cc di acqua
pinoli
uvetta ammollata in acqua tiepida
gherigli di noci
rosmarino freschissimo
una presa di sale
olio

faccio a occhio, come si vede, aggiungo acqua alla farina mescolando con una frusta finché non ottengo una pastella densa ma fluida. Un pizzico di sale e una parte della frutta secca e un cucchiaio circa di olio li miscelo in una ciotola, poi verso nella teglia di alluminio (ci vorrebbe il rame, però) del forno, cospargo con il resto della frutta, un paio di cucchiai di olio a filo e gli aghi di rosmarino, forno a 200° finché la superficie é tutta crepata e i bordi leggermente abbrustoliti.
Da GialloZafferano.it  riporto quanto segue, un piccolo delizioso corollario a questo buonissimo dolce




Una romantica leggenda narra che le foglioline di rosmarino utilizzate per profumare il castagnaccio costituissero un potente elisir d’amore, e che il giovane che avesse mangiato il dolce offertogli da una ragazza, si sarebbe subito innamorato di lei e l’avrebbe chiesta in sposa.

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domenica 22 gennaio 2012

ROASTBEEF CON PATATE SAPORITE

Per un pranzo domenicale veloce e sostanzioso, e in fondo anche leggero.


Prima cucinavo il roast-beef in forno, a 220°, calcolando 20 minuti di forno ogni mezzo Kg di carne. Un buon metodo, se preferite il forno calcolate i tempi di cottura come indicato.

Poi ho cominciato a farlo in pentola a pressione (calcolavo circa 10 minuti ogni mezzo Kg), e devo dire che era ottimo, più umido e succoso che in forno.

Adesso lo preparo spesso direttamente in tegame, sul fuoco, così si risparmia elettricità e posso adattare la dimensione della pentola, e non c'è bisogno di sporcare il pentolone a pressione dove, tra l'altro, pezzi grandi di arrosto stanno troppo stretti (la Lagostina é alta, ma il diametro é comunque piccolo per un arrosto).

Al mare l'ho fatto anche sul testo romagnolo, con il suo coperchio di vetro bombato (é venuto squisito).


Questo è il risultato che dovete ottenere, carne rosolata all'esterno e molto rosata all'interno.


A futura memoria (mi riferisco sempre alle mie figlie, per le quali questo "diario di cucina" é nato...) posto qui il procedimento:

ROAST-BEEF

1 pezzo di vitellone da arrosto (per esempio controfiletto, lombo ecc), di almeno 800 gr per 4 persone, possibilmente legato
2 rametti di rosmarino
abbondante pepe nero macinato
sale
olio d'oliva (extravergine, che lo dico a fare?)
un tegame con un coperchio che chiuda molto bene

Rotolare il pezzo di carne nel pepe nero, fino a rivestirlo completamente.
Far scaldare bene l'olio abbondante nel tegame insieme ai rametti di rosmarino, e poi mettere a rosolare la carne a fuoco vivace, rigirandola bene da tutte le parti.

Quando vedrete che la superficie é completamente rosolata, aggiungete pochissima acqua bollente (é questo il segreto, MAI liquidi freddi accanto alla carne!) versandola nell'olio, non sulla carne, e chiudete immediatamente con il coperchio.

Lasciate cuocere a fuoco medio calcolando circa 15 minuti ogni mezzo kg di carne, verrà molto rosata, ognuno comunque si regolerà a seconda del gusto personale.
Circa 10 minuti prima di togliere dal fuoco, aprire e velocemente salare, bene, il pezzo di carne, badando a richiudere subito la pentola per evitare che il liquido evapori.

Una volta cotto, far raffreddare l'arrosto nella stessa pentola e tagliare poi a fette sottili da freddo.

PATATE SAPORITE

1 kg di patate (magari quelle rosse di Avezzano)

3/4 cucchiai di pane al rosmarino (suggerimenti qui)
praticamente ottenuto frullando del pane secco con abbondante rosmarino. Conservare l'eccesso in freezer in un sacchetto di plastica.

qualche cucchiaio di sughetto di arrosto
un paio di spicchi d'aglio incamiciato facoltativo
olio

Tagliare le patate in pezzi e cuocerle a vapore per una decina di minuti (o in acqua bollente salata).
Sistemarle in una teglia da forno dopo averle condite con olio, sale e sughetto dell'arrosto, girandole bene. Volendo, aggiungere fra le patate i due spicchi d'aglio con la camicia (la buccia).
Cospargerle con il pane grattugiato al rosmarino, rifinire con un giro d'olio e cuocerle in forno a 220° finché sono ben dorate.



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pipdig